La traduzione è un'occupazione in cui è spesso richiesta la creatività. Le parole giuste non sono sempre ovvie, e si devono cercare le soluzioni più adatte.
Il pezzo più creativo che abbia mai tradotto è stato un libro per bambini scritto completamente in distici, ovviamente anche in rima. Secondo la mia opinione, credo che la scrittrice abbia fatto un lavoro incredibilmente geniale, ed il pezzo, oltre ad essere coinvolgente, dipinge la scena davanti ai tuoi occhi, usando una lingua giocosa, inventiva e buffa. La mia sfida era di vedere se io riuscissi a tradurre il libro, mantenendo la rima, ma anche, a far risplendere lo stile dell’autrice e la sua ingegnosità.
Per esempio, il primo paragrafo già presentava diverse difficoltà:
“Il principe Astolfo è un bimbo assai viziato,
coi suoi capricci tiene in scacco l’intero principato.
Urla, strepita, scalcia il mascalzone
e per le istitutrici è un vero zuccone.”
Non può essere più chiaro come fosse questo principe. Riusciamo già tutti ad immaginarlo. Per cominciare, traduco sempre prima in una maniera semplice e diretta per creare un punto di partenza:
“Prince Astolfo is a very spoiled child,” la prima frase, anche con una traduzione banale, va più che bene. Poi:
“With his whims he holds the entire principality in check.” Qui, si verificano un paio di complessità: la rima non è ovvia, ‘whims’ non è che sia sbagliato, ma non rende bene l’idea di capricci, e anche se la metafora di tenere in scacco funziona in inglese, rende meno l'idea. Guardando la metafora da tenere in scacco, cercavo una frase che rendesse chiara l’idea di creare una situazione di immobilità, come ‘keeps’ e ‘holds hostage’ o ‘grinds to a halt’.
Poi, ho pensato di guardare parole che rimino con ‘child’ sperando che questo mi dia ispirazione. E’, infatti, ci sono delle parole che rimano con ‘child’ che possano creare l'immagine di un bambino impetuoso come ‘wild’ e ‘riled’. Ripensando alla grammatica e ordine della frase, ho deciso di scrivere così:
“Prince Astolfo is a very spoiled child,
The principality is held hostage when he’s riled.”
Proseguendo con la seconda coppia, ho abbozzato la traduzione grezza come:
“Screaming, screeching, kicking the rascal
And to the governesses he is a real knucklehead.”
Questo rappresentava una vera sfida, non c’era niente di facile qui. Nessuna delle frasi lasciava un posto ovvio per cominciare, e la traduzione di ‘zuccone’ come knucklehead non è che dia la stessa idea, il che mi faceva sentire che fossi io la zuccona. Rappresentava il problema più difficile che avessi affrontato fino ad ora. Riguardando, ho deciso che non mi convincevano i verbi che finiscono con ‘-ing’, mancava l’immediatezza dell’originale e rovinava il ritmo staccato che ha creato l’autrice in italiano. Quindi, forse ‘screaming’ o ‘screeching’ poteva diventare ‘screams’ o ‘screeches’ e scalcia ‘kicks’. Anche l'ordine della frase in inglese era strano, quindi, “The rascal screams, screeches, and kicks” poteva diventare una soluzione. Ma, guardando la rima, non sono riuscita a trovare un modo per incastrarlo con qualcosa che poteva anche lontanamente significare essere zuccone.
Ho iniziato a giocare con ‘screams and screeches', ma niente. Poi, pensando ai sinonimi, a me è arrivata un'idea. Un sinonimo per ‘screams’ è ‘yells’ e ‘yells’ rima con ‘rebels’, il cui, anche se non è una traduzione esatta per “un zuccone”, rende l’idea di un principe che non si comporta bene con le istruttrici e che crea casini. Ho deciso per questa opzione:
“The rascal bangs, kicks, and yells
And with his governesses, he rebels.”
Mi sono sentita soddisfatta che l'idea di questo bambino viziato che non si comporta bene fosse resa più che chiara, che le rime fossero carine, e che il ritmo della parole rispecchiasse abbastanza l’originale per mettere in luce la brillantezza dell’autrice.
Se un'altra persona avesse tradotto questo pezzo, sicuramente il risultato sarebbe molto diverso. Ognuno porta con sé le sue proprie idee e abilità, e le mie mi hanno portato a quelle scelte. Quindi, immaginando che non l'avessi già tradotto nel passato, se mi venisse chiesto di fare questa traduzione oggi, il risultato probabilmente sarebbe diverso.
Per chi è curioso, questo pezzo è dal libro intitolato "Il piccolo principe Astolfo" di Monica Corimbu e splendidamente illustrato da Sara Sotgiu. La versione inglese è disponibile qui, e la versione originale italiana, è disponibile qui.